Cambiamento di paradigma a livello di lobbying nell'Unione europea con il trattato di Lisbona
BRUXELLES BERLINO e MONACO, July 1, 2013 /PRNewswire/ --
Per la rappresentanza ottimale delle parti interessate è necessaria una competenza di processo
Con il trattato di Lisbona sono cambiate definitivamente le condizioni generali per una comunicazione efficace tra economia e politica: le strutture del processo decisionale europeo all'interno dell'Unione europea e dei suoi Stati membri sono diventate sempre più impenetrabili anche per le grandi imprese internazionali. All'atto pratico le imprese non mancano di competenze di contenuto, quindi di buoni argomenti per far valere quanto sta loro a cuore. Sussiste piuttosto una domanda crescente di una competenza di processo, vale a dire della conoscenza completa dei processi decisionali formali e informali e dell'effettiva possibilità di prenderne parte.
A tal proposito il Dr. Klemens Joos, amministratore di EUTOP International GmbH, osserva: "Il trattato di Lisbona impone, in special modo, un cambiamento di paradigma per quanto concerne la rappresentanza delle parti interessate: sono necessari contenuti e argomenti. Tuttavia è sufficiente limitarsi a darne comunicazione ai legittimi destinatari al momento opportuno e nel luogo opportuno, comunicazione che, alla luce della crescente complessità della procedura e delle diverse fasi decisionali a livello europeo e degli Stati membri, costituirà sempre più una sfida. Ne consegue che, per una comunicazione politica efficace, la competenza di processo è importante almeno quanto la competenza di contenuto. Senza la competenza di processo la rappresentanza delle parti interessate sul piano politico si rivelerà un fallimento".
Ciò è quanto emerge, in pratica, a esempio dei profondi cambiamenti introdotti dalle modifiche del trattato di Lisbona nel processo decisionale europeo. Pertanto, per quanto riguarda le decisioni del Consiglio, finora prevaleva il principio dell'unanimità. Ora, il trattato di Lisbona ha introdotto ex novo il principio della maggioranza in molti ambiti. Fino a oggi un'impresa poteva convincere, in seno al Consiglio, i rappresentanti del proprio Stato membro di quanto le stava a cuore, senza che fosse possibile prendere decisioni contro i suoi interessi. Dopo Lisbona tutto ciò è passato: applicando il principio della maggioranza, i voti di uno o anche pochi Stati membri esercitano un potere piuttosto debole senza il raggiungimento di una minoranza di blocco.
La rivalutazione del processo di codecisione ha effetti simili sull'iter legislativo ordinario e sullo strumento legislativo abituale dell'Unione europea: con il relativo coinvolgimento stringente del Parlamento Europeo in quasi tutte le misure legislative dell'Unione europee rilevanti per le imprese, una semplice rappresentanza delle parti interessate a livello nazionale risulta, de facto, destinata al fallimento. Ciò è rafforzato dal fatto che, a differenza di quanto accade per gli Stati membri, l'operato del Parlamento non si orienta sull'esecutivo.
Per ogni richiesta devono essere ideate nuove coalizioni estese ai gruppi parlamentari e agli Stati membri. Non esistono gruppi di governo o di opposizione.
Già verso la fine degli anni '80 il Dr. Klemens Joos ha individuato il principio base di un approccio processuale europeo e l'importanza della competenza di processo nella rappresentanza delle parti interessate, mettendolo successivamente in pratica con la creazione di EUTOP international GmbH nel 1990. Con la sua tesi pubblicata nel 1997 ("Rappresentanza delle parti interessate delle imprese tedesche nelle istituzioni dell'Unione europea", discussa presso la facoltà di Economia aziendale della Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco), Joos ha posto le basi scientifiche per lo sviluppo del modello di servizio EUTOP, proprio in un'epoca in cui l'Unione europea non contava che 15 Stati membri ed era ancora ampiamente accettato il principio dell'unanimità del Consiglio e si attuava una procedura di codecisione solo per pochi atti legislativi. Nel suo libro "Il lobbying nella nuova Europa: la rappresentazione ottimale delle parti interessate dopo il trattato di Lisbona", pubblicato nel 2010, Joos approfondisce questo principio alla luce delle ampie innovazioni introdotte dal trattato di Lisbona.
La tesi proposta da Joos sulla competenza di processo è stata poi ampiamente ripresa da altri autori, recentemente anche da Daniel Guéguen, che nella sua pubblicazione "Rimodellare il lobbying a livello europeo" opera un distinguo tra "componenti tecniche" (conoscenza dei contenuti fondamentali) e "componenti di processo" (conoscenza dei processi e degli iter decisionali), ponendo le due categorie di componenti su un piede di parità ai fini del successo di una strategia di rappresentanza delle parti interessate (fornendo, a sostegno della sua teoria, esempi di procedure).
La tesi di Joos e, quindi, l'approccio di servizio di EUTOP trovano conferma sul piano empirico nel successo, ormai più che ventennale, dell'impresa.
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